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La scomparsa di Renato Menci, padre della Ronda Ghibellina

 

Il mondo dello sport e Castiglion Fiorentino piangono per la morte di Renato Menci. Il padre della Ronda Ghibellina trail, tra i precursori in Italia di questa disciplina, aveva 67 anni. Si è spento mercoledì 5 giugno alle Scotte di Siena dove era stato trasportato con il Pegaso lunedì in seguito ad un malore che lo aveva colpito mentre si trovava in un negozio di Castiglion Fiorentino, il suo paese.

Negli ultimi tempi aveva accusato qualche problema di salute ed era stato in ospedale ma nulla lasciava presagire la fine che getta nel dolore la comunità trail e la comunità castiglionese.

In questi giorni Menci con i suoi collaboratori stava mettendo a punto percorsi e caratteristiche della 15^ edizione della Ronda Ghibellina, gara di livello internazionale diventata un brand, simboleggiata dallo sparviero in campo giallo e nero.

L’edizione 2024 ha fatto registrare la partecipazione di 1.200 atleti nelle varie distanze, ponendo Castiglion Fiorentino e il suo territorio in una vetrina straordinaria con valorizzazione delle sue bellezze ambientali, monumentali, storiche. Proprio la storia era l’altra grande passione di Renato Menci, affascinato dal periodo medioevale al quale aveva agganciato la connotazione della Ronda. In lacrime anche il rione di Porta Romana per il quale Renato Menci è stato anche vice presidente.

Renato Menci tra i primi aveva praticato il trail, questa forma di podismo estremo in ambienti naturali off road, su distanze impegnative che presuppongono resistenza e tenuta atletica, partecipando a competizioni nazionali e internazionali. Poi aveva deciso, con felice intuizione, di organizzare un evento in terra castiglionese. Sfida vinta, con crescita anno dopo anno di livello e partecipanti.

Nella serata di mercoledì a Siena è stato eseguito l’espianto degli organi: Menci aveva espresso il suo consenso alla donazione. Si attende il rientro della salma per le esequie. Se ne va un personaggio di spessore, burbero e vero, schietto, generoso, tenace e creativo. Ai suoi collaboratori passa il testimone per tenere viva la creatura di Menci, la Ronda.

06.06.2024 C. SERAFINI www.corrierediarezzo.it

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