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Associazione Italiana Ultramaratona e Trail

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Aggiornamento statistiche

L’Area Statistiche IUTA sta lavorando da molti mesi sull’aggiornamento delle liste ALL TIME ITALIANE delle specialità di ULTRAMARATONA e sta contribuendo al grande lavoro di DUV di ricerca delle gare ante 2000.

Le liste ALL TIME italiane contengono i risultati ufficializzati da Fidal su percorsi e circuiti certificati.

I Record Italiani attuali sono stati uniformati alle normative emanate dalla WA e dalla IAU con decorrenza 1 gennaio 2022.

Al momento sono state inserite tutte le gare dal 2000 ai giorni nostri e moltissime di quelle degli anni precedenti, relativamente alla 6 ore, alla 12 ore e alla 100 miglia.

Sono in corso di lavorazione le altre specialità.

Il lavoro è consultabile nella sezione: https://www.iutaitalia.it/statistiche-italiane-di-ultramaratona-iuta

Questa la Cronistoria dei più importanti “step” sull’evoluzione delle statistiche internazionali e delle principali decisioni di carattere statistico, emanate dalle autorità sportive Internazionali di Atletica.

Nel 1820 furono riconosciute le prestazioni alle distanze di 25 e 50 miglia (anche le 10 miglia erano una distanza riconosciuta).

Negli anni 1870 e 1880 le 100 miglia furono gradualmente incluse.

Alla fine dell’Ottocento, le 50 miglia (insieme alle 25 miglia), furono incluse nel libro dei record della English Amateur Athletic Association (AAA).

NB) Nel 1913, Edgar Lloyd (GBR) migliorò il record mondiale delle 50 miglia; si trattava però di un record AMATORIALE; all’epoca i professionisti riconoscevano una gamma molto più ampia di record (fino ai 6 giorni).

NB) Negli anni 1920 i “record” del famoso inglese-sudafricano, Arthur Newton, furono conseguiti su percorsi stradali da punto a punto e non furono riconosciuti.

Intorno al 1953 fu fondato in Inghilterra il Road Runners Club. Poco prima Jack Holden, un buon maratoneta, aveva stabilito un record di 30 miglia sulla pista allo stadio White City.

La RRC ha avuto un ruolo fondamentale nel modernizzare la lista dei record AAA, tra cui 30, 40 e 50 miglia.

Nel 1953 Arthur Newton spinse Wally Hayward a superare il suo record di 24 ore. Durante la gara, di passaggio, Hayward stabilì un nuovo record di 100 miglia.

Successivamente la RRC ha riconosciuto i record su pista MASCHILI da 25 miglia fino a 24 ore. La IAAF e la AAA avevano eliminato dai loro registri tutti gli eventi oltre i 30 km.

Nel 1980 Andy Milroy entrò a far parte degli statistici della RRC e convinse la RRC a riconoscere anche i record femminili.

Nel 1983 la RRC riconobbe il Record delle 48 ore (Dave Dowdle batté il record mondiale di 48 ore a Gloucester nel 1983).

Dopo la nascita della IAU (1984), Milroy si trovò a gestire le statistiche internazionali sia della RRC, sia della IAU, che adottò quindi le stesse metodologie RRC esistenti per le specialità di ULTRA.

L’integrazione dei due sistemi diede credibilità alla IAU.

I record stradali erano problematici e i primi risultati vennero dagli Stati Uniti. L’esclusione dei risultati non misurati con biciclette calibrati diede ai direttori di gara un incentivo a misurare i loro percorsi con biciclette calibrate.

Dal 1988 tutti i percorsi della 100 km del mondo furono misurati con biciclette calibrate.

Dal 1 gennaio 2003, la IAAF (ora WA) riconobbe il Record del Mondo della 100 km su strada.

Dal 1 gennaio 2015, la IAU riunì le liste delle varie tipologie di specialità, riconoscendo una sola lista per tutte le migliori prestazioni riportate in gare su strada, su pista e indoor.

Dal 1 gennaio 2022, la WA riconosce anche il Record del Mondo della 50 km su strada.

Così pure, sempre dal 1 gennaio 2022, la IAU (d’intese con la WA) riconosce i Record Mondiali IAU della 6/12/24/48 ore e della 50/100 miglia ed inoltre definisce per la 6 giorni la qualifica di Migliori Prestazioni Mondiali IAU.

Stefano Scevaroli

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