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Buccia sì o buccia no?

Spesso ci si chiede se sia meglio consumare la frutta con o senza buccia: esaminiamo i pro e i contro.

Tralasciando le varie classificazioni botaniche dei frutti (veri o falsi frutti, frutti composti, bacche, ecc.), la polpa della frutta è ricca di sostanze con funzione di nutrimento per il seme contenuto all’interno (acqua, vitamine, minerali e fitocomposti, ecc.).

La buccia rappresenta invece uno strato protettivo verso parassiti e fattori ambientali, per questo è costituita principalmente da molecole resistenti e difficili da degradare (e quindi da digerire). In particolare ritroviamo fibre non solubili (cellulosa e lignina) e, in quantità minori, cere vegetali (pruina), oltre ai fitocomposti con azione pigmentante o repellente.

Non tutta la buccia della frutta è commestibile: potrebbe essere difficile da masticare o avere un sapore cattivo, come accade nel caso della banana, dell’ananas, di meloni e angurie e degli agrumi, se non viene eliminato il sottile strato bianco e amaro.

Negli altri casi non ci sono controindicazioni al consumo della buccia, tenendo presente però che questo non aumenta l’assunzione di nutrienti, ma solo quello di fibre. Tuttavia, va posta attenzione al fatto che la buccia può veicolare impurità, inquinanti ambientali (da atmosfera e pioggia), pesticidi.

In Italia esiste una regolamentazione per i trattamenti con pesticidi e per ogni prodotto impiegato viene stabilito un “tempo di carenza”, che rappresenta il numero minimo di giorni che deve intercorrere tra la data dell’ultimo trattamento e la data di raccolta.

In questo arco di tempo il principio attivo dovrebbe avere il tempo di degradarsi, raggiungendo un livello considerato sicuro per il consumatore. In ogni caso è preferibile consumare frutta biologica e, se la frutta non è biologica, lavarla accuratamente prima di mangiarla con la buccia.

É sufficiente l’ammollo con bicarbonato di sodio, seguito da un abbondante risciacquo con acqua corrente per eliminare la quasi totalità di eventuali sostanze indesiderate.

Maria Alessandra Tosatti, Biologa Nutrizionista

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