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Furlan convocato per i Campionati Mondiali IAU 2025 di 24h

Il 18 e 19 ottobre ad Albi (Francia) si svolgeranno i Campionati Mondiali IAU 2025 di 24h.
Faranno parte della rappresentativa italiana 3 uomini e 1 donna: Alberto Furlan (Atletica
Biotekna), Tiziano Marchesi (Runners Bergamo), Marco Visintini (US Aldo Moro) e Sabrina
Chiappa (Running Station Team).
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Alberto Furlan attraverso le risposte ad alcune mie
domande.


Ciao Alberto, complimenti per la convocazione al Mondiale, ti senti pronto? Ciao Matteo
e grazie. Pronto adesso? L’importante è tra un paio di mesi. Devo solo sistemare
un’infiammazione a una caviglia che mi tormenta da tempo e mantenermi come ho fatto fino
ad adesso. Intanto spero di arrivarci in buone condizioni psicofisiche, poi qualcosa verrà di
sicuro fuori. Indossare la maglia azzurra dev’essere una spinta non un peso e questo te lo
saprò dire a Mondiale concluso. Di certo sono molto orgoglioso di esserci e come si suole dire
cercherò di fare meglio possibile per onorare il tutto, dalla fiducia dei tecnici fino ai
compagni di squadra.

E’ sempre un vero onore e molto prestigioso essere convocati nella rappresentativa della
Nazionale Italiana per partecipare a un Mondiale. Si cerca di arrivare in forma al momento
della gara per cercare di fare del proprio meglio per se stessi e per il team Italia.
Quali allenamenti saranno importanti? E’ cambiato modo di allenarti? Guarda, a oggi
ho sempre corso da autodidatta e penso di continuare a farlo nel rispetto del mio fisico e
soprattutto cercando di divertirmi il più possibile. I risultati prima o poi arrivano con la
costanza e curando qua e là qualche piccolo particolare.

La pratica di uno sport di endurance come l’ultramaratona richiede allenamenti molto lunghi e la
partecipazione a gare lunghissime per allenarsi, simulare parti di gara, mettersi alla prova,
testarsi. Sarebbe sufficiente tutto ciò per continuare a migliorare, apprendendo da ogni
esperienza, da ogni allenamento, da ogni gara, sempre senza stress, senza forzature.

Certo, ci si potrebbe affidare a un allenatore esperto e seguire i suoi programmi anche se
sarebbe difficile trovare un giusto equilibrio tra allenamenti proposti, lavoro, famiglia.
Quali abilità, fisiche e mentali, bisogna allenare per tale gara? La 24h è una disciplina
“dannata”, che ti mette a nudo quando meno te l’aspetti, va rispettata e gestita bene. Non ci
sono consigli, devi semplicemente conoscerti bene e sapere fin dove potrai spingerti quel
giorno lì, ma finché non inizi a correrla, sono tutte supposizioni.

In effetti, si tratta di correre per 24 ore e bisogna conoscersi bene attraverso altri allenamenti
e gare, durare a lungo per 24 ore con un’andatura costante che possa permettere di ottenere
un’ottima prestazione, non partendo troppo veloci all’inizio, per non rischiare di soffrire
troppo nel finale. Ma nemmeno partire troppo lenti, in quanto poi non si può finire in
progressione per tanti chilometri, dopo ore e ore di corsa.
Hai ancora stimoli per continuare a faticare in allenamento e in gara? Penso che quando
gli stimoli verranno meno, per un periodo non mi vedrai alle gare, te lo dico da amatore che,
dopo una giornata lavorativa in piedi con addosso scarpe antinfortunistiche, deve fare i conti
poi con la famiglia (siamo in 5) e poi con la mia passione più grande. Non è sempre facile
e quando gareggio su questa disciplina stacco la spina per 24 ore e finalmente ho del tempo
tutto per me da gestire pensando, chiacchierando, soffrendo e tanto altro.

Per chi ha passione ed è altamente motivato, la fatica non esiste. Ma la pratica dell’ultramaratona diventa una vacanza per stare con se stesso e confrontarsi con altri amici, alla scoperta dell’ignoto, di se stessi, degli altri, nella scoperta del limite osando, ma senza strafare, con la consapevolezza che si può fare se si è fiduciosi e se si è allenati a sufficienza.

MATTEO SIMONE

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