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Webinar IUTA 27/06/2025

“Cambiamenti biocinetici nei corridori d’élite su lunga distanza: un approccio multidisciplinare”

Relatore: Dott. Riccardo Bentivogli

Focus Clinico: Fisiologia Umana, Esercizio Fisico e Procedure Chiropratiche di correzione
neurostrutturale guidate da Imaging della Giunzione Cranio-Cervicale

Il webinar organizzato dall’Area Convegni & Webinar IUTA, tenutosi venerdì 27 giugno 2025 alle
ore 19, ha avuto come relatore il dott. Riccardo Bentivogli, fisiologo dell’esercizio fisico e specialista
Upper Cervical chiropratico, con una lunga esperienza nell’ambito della biomeccanica applicata agli
sport di endurance. Il tema dell’incontro: “I cambiamenti biocinetici nei corridori d’élite su lunga
distanza” è stato affrontato con un taglio innovativo e fortemente interdisciplinare, facendo
riferimento a paradigmi integrati di studio e intervento sviluppati negli Stati Uniti, ma tuttora
marginali nella realtà italiana.
Il dott. Bentivogli ha aperto il suo intervento sottolineando come la corsa, lungi dall’essere un gesto
semplice e naturale, costituisca in realtà un sofisticato compromesso neurofisiologico. Ogni atto
motorio nella corsa coinvolge il sistema tonico-posturale (STP), il quale integra continuamente
informazioni sensoriali e motorie al fine di ottimizzare il movimento e l’economia del gesto atletico.
Questo sistema ─ come evidenziato dalla letteratura biomeccanica e neurofisiologica ─ è regolato
dall’interazione tra tre macro-componenti funzionali:
● il telaio strutturale (ossa e articolazioni);
● il motore muscolare (muscoli, tendini e sistema cardiovascolare);
● la centralina di controllo (il Sistema Nervoso Centrale e Periferico).
Proprio su quest’ultimo elemento si è concentrata gran parte della relazione, con particolare attenzione
al ruolo che il Sistema Nervoso svolge nella gestione del tono muscolare e nella prevenzione degli
infortuni. È stato discusso il contributo delle contrazioni muscolari nelle tre modalità (concentrica,
eccentrica e isometrica), evidenziando come l’ottimizzazione della muscle stiffness, cioè la capacità
del muscolo di resistere alle deformazioni, rappresenti un parametro chiave per il miglioramento della
performance e della resistenza agli infortuni.
La stiffness muscolare, in particolare, si colloca al crocevia tra biomeccanica e neurofisiologia,
essendo modulata principalmente dal sistema motorio cortico-reticolo-spinale, che regola in tempo
reale il tono posturale e la risposta adattativa agli stimoli meccanici. Questo meccanismo è
fondamentale per comprendere perché, nel 73% dei casi clinici analizzati, le lesioni nei corridori si
concentrano a livello del bicipite femorale, dei muscoli gemelli e dei quadricipiti: aree dove la
capacità di assorbire e restituire energia è particolarmente sollecitata.
L’analisi dell’economia della corsa è stata affrontata in modo sistemico, sottolineando come essa
derivi da un insieme complesso di fattori (fisici, psicologici, metabolici e meccanici) tra cui rientrano
la velocità di corsa, la morfologia individuale, la capacità pliometrica e, ancora una volta, la qualità
della regolazione neuromuscolare.
Uno studio condotto dal dott. Bentivogli su un campione di 100 atleti d’élite (50 maratoneti e 50
ultramaratoneti), basato su questionari validati relativi allo stile di vita, ha messo in luce come questi
atleti presentino, in media, livelli inferiori di stress mentale rispetto alla popolazione generale.
Tuttavia, è emerso un dato interessante: pur in presenza di parametri psicofisici simili, gli
ultramaratoneti mostrano una maggiore prontezza mentale nell’affrontare la fatica e lo stress da gara,
suggerendo un processo di adattamento neuropsicologico più marcato.
In quest’ottica, la multidisciplinarietà assume un ruolo centrale: la performance atletica non può più
essere intesa come il semplice prodotto dell’allenamento fisico, ma come il risultato dell’interazione
dinamica tra fattori neurofisiologici, biomeccanici e psicologici.

A tal proposito, è stato proposto un modello a piramide, che suddivide la performance in tre livelli:

1) adattamento neurofisiologico centrale;

2) competenze tecniche e biomeccaniche;

3) pre-requisiti psicofisici di base.


Un momento particolarmente rilevante del webinar è stato l’approfondimento sulla relazione tra corsa
e Sistema Nervoso Centrale.
Il relatore ha illustrato l’evoluzione morfologica del forame magno,
apertura alla base del cranio, comparandolo tra scimpanzé, ominidi e Homo sapiens. In quest’ultimo,
la posizione centrata e ortogonale del forame magno rispetto alla colonna vertebrale ha rappresentato
un punto chiave per la verticalizzazione e per la successiva efficienza metabolica, neurologica e
biomeccanica della locomozione bipede. Questa centralizzazione, infatti, ottimizza il controllo del
STP durante la corsa, migliorando l’adattamento.
In stretta connessione con questa parte evolutiva e neuro-anatomica si colloca l’approccio Upper
Cervical Chiropractic Care
, illustrato nella parte finale dell’intervento. Questo modello chiropratico
di matrice neuro-strutturale si concentra specificamente sulla stabilità e l’allineamento dell’area
cervicale superiore, la regione più mobile e neurologicamente densa della colonna vertebrale, che
rappresenta un vero e proprio snodo tra encefalo e sistema muscolo-scheletrico.
L’approccio Upper Cervical prevede:
● una valutazione precoce e specifica della neurologica e biomeccanica cervicale alta;
● una correzione mirata e non invasiva dei disallineamenti articolari occipito-atlanto-
epistrofei;
● la conseguente riduzione degli input neurologici aberranti che influenzano la
propriocezione e il tono posturale.
Gli effetti clinici osservati nella pratica includono:
● miglioramento della stabilità neuromeccanica statica e dinamica (corpo in movimento);
● ottimizzazione della regolazione neurovegetativa;
● incremento del controllo propriocettivo e della qualità dell’equilibrio dinamico;
● maggiore efficienza nella trasmissione neuromuscolare;
● benefici tangibili su performance, prevenzione degli infortuni e resilienza psicofisica.
A chiusura del webinar, il dott. Bentivogli ha risposto a numerose domande, citando tra l’altro il
professor Carlo Vittori, che definiva la corsa come “un’attività complessa di integrazione neuro
biomeccanica”. È stata inoltre evidenziata la rilevanza dell’età nei processi di adattamento e
decadimento prestazionale, con un fisiologico calo del VO₂max pari a circa l’1% annuo.
Il relatore ha infine ribadito che, anche quando si affrontano tematiche come gli infortuni ricorrenti
della catena posteriore, in particolare a carico del bicipite femorale, frequentemente soggetto a
sovraccarichi nei corridori di lunga distanza, è imprescindibile considerare il ruolo primario del
Sistema Nervoso Centrale, quale regolatore di ogni dinamica muscolare, adattativa e posturale. Alla
luce di queste evidenze, e in virtù dell’orientamento neuro-strutturale proposto, si delinea con sempre
maggiore chiarezza l’opportunità di integrare la figura del chiropratico specializzato in Upper
Cervical Care
all’interno dei programmi multidisciplinari dedicati alla prevenzione, al recupero
funzionale e all’ottimizzazione della performance negli sport di endurance.

Un’integrazione che, per la sua coerenza con i principi dell’adattamento neurofisiologico e per
l’approccio non invasivo, rappresenta oggi una frontiera innovativa e promettente nella gestione
dell’atleta di alto livello.
Per ulteriori approfondimenti, è possibile contattare direttamente il dott. Riccardo Bentivogli ai
seguenti recapiti: Telefono: +39 366 5042745, WhatsApp: +39 340 9562126
Email: riccardo.bentivogli2@gmail.com

Resoconto a cura di Stefano Severoni per IUTA – 2025

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